I rischi degli impianti di climatizzazione

L’utilizzo corretto degli impianti di condizionamento negli ambienti lavorativi e domestici oggi più che mai risulta fondamentale per limitare al minimo rischi correlati all’emergenza Coronavirus.

 

Il Rapporto del Gruppo di Lavoro Ambiente-Rifiuti COVID-19, ricorda che le tre possibili vie di trasmissione del virus SARS-CoV-2 sono: “le goccioline, il bioaerosol di origine respiratoria e, potenzialmente, il bioaerosol originato dagli impianti di scarico fecali”.

 

Infatti: “Gli impianti di climatizzazione e di ventilazione possono moderare o acutizzare il rischio di contagio aerogeno”; tutto dipende dalla movimentazione dell’aria in un ambiente che può incrementare la gittata delle gocce o determinare lo spostamento dell’aerosol verso un’altra parte dell’ambiente favorendone il contagio. Quindi “introdurre all’interno aria esterna può diluire i patogeni e ridurre la probabilità di contagio mentre il ricircolo può diventare fonte di rischio. D’altra parte, l’impianto di ventilazione, qualora la ripresa dell’aria non avvenga nello stesso ambiente di immissione, in modo bilanciato, può comportare la diffusione dei patogeni verso gli ambienti adiacenti”. La gestione dell’impianto di climatizzazione e di ventilazione devono quindi essere adeguate alle caratteristiche dell’impianto e alla modalità d’uso degli ambienti. Nonostante vi siano indizi di contagio di altri coronavirus provenienti dall’aria esterna, la ridotta probabilità di contagio mediante aerosol, unitamente alla forte diluizione dei patogeni nell’aria esterna, consentono di considerarla adeguata alla ventilazione, anche in assenza di specifica filtrazione, negli ambienti civili ordinari (non ospedalieri)”. Il rapporto riporta poi indicazioni per “impianti correttamente installati e oggetto di una regolare manutenzione e pulizia, conformi alla normativa vigente in materia, con particolare riguardo a sicurezza e igiene”.

 Per definire i rischi correlati alla gestione degli impianti di climatizzazione “deve essere tenuta in considerazione e valutata una matrice di rischio per la trasmissione di SARS-CoV-2, attraverso tali impianti. Tale matrice si basa su criteri epidemiologici correlati allo stato di diffusività tra la popolazione del virus (Rt) in una data Regione e sulla tipologia di occupanti gli ambienti climatizzati in riferimento al DM Salute 30/04/2020”:

 

• Probabilità Molto bassa: nessun nuovo caso negli ultimi 5 giorni

• Probabilità Bassa: Trend dei casi stabile, R*t ≤1, nessun aumento di numero o dimensione dei focolai

 • Probabilità Moderata: Trasmissione diffusa gestibile con misure locali (cosiddette ‘zone rosse’, accesso controllato)

 • Probabilità Alta: Trasmissione diffusa non gestibile con misure locali

 

*Rt è il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia. Nella tabella che segue vediamo nello specifico il livello di rischio in un ambiente in relazione alla modalità di utilizzo e alla probabilità di presenta di un soggetto positivo al Covid-19.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fonte: puntosicuro.it

Gruppo di Lavoro ISS Ambiente-Rifiuti COVID-19. 2020